Accelerare le industrie aerospaziali e della difesa australiane con la produzione additiva
Come il mercato manifatturiero statunitense, il panorama manifatturiero australiano ha visto aziende e capacità offshore per decenni. Ora, a causa di problemi globali, entrambi i paesi stanno rapidamente cercando di far ricrescere la loro produzione interna, in particolare nel settore aerospaziale e della difesa. Tuttavia, il mercato australiano può imparare dai suoi vicini agli antipodi su cosa funziona e cosa no.
Negli ultimi dodici anni, il design è stata la parte facile. La nostra capacità di progettare e simulare parti ad alte prestazioni, in teoria, ha superato la nostra capacità di realizzarle. Ciò ha lasciato gli ingegneri con una crescente bolla di innovazione che non era producibile. La produzione additiva (AM) ha promesso per decenni di sbloccare questa ricchezza di innovazione. Ma fino a poco tempo fa, la tecnologia era troppo immatura per avere un impatto significativo sull'industria.
Lo scopo non è tornare alle stesse soluzioni produttive che esistevano in passato, ma fare un balzo in avanti. Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno assistito a un'incredibile crescita della velocità tecnica adottando la soluzione di produzione più avanzata. Aziende come SpaceX, Launcher, Aerojet Rocketdyne, Astra, Honeywell, Lockheed Martin, Siemens Energy e altri ancora si affidano alla soluzione AM in metallo end-to-end Velo3D per produrre i progetti più complessi. Utilizzando Velo3D, le idee che prima erano intrappolate sulla carta vengono ora regolarmente prodotte in volume.
